La scuola che perde Gianni non è degna d’essere chiamata scuola… è centrata sugli elementi valoriali che sono stati alla base dell’esperienza della Scuola di Barbiana (e prima ancora di quella di San Donato). Lo scopo ultimo di questa scuola era quello di fare dei piccoli barbianesi – figli di montanari analfabeti – cittadini “sovrani”, in grado di vivere pienamente la cittadinanza, nella consapevolezza e nell’esercizio dei propri diritti e doveri. La storia di Barbiana è un po’ quella di una disobbedienza, di un tentativo solitario di rimediare a quanto lo Stato italiano non è riuscito a fare in fatto di istruzione.Se la Costituzione, infatti, aveva, fino dal 1948, promesso una scuola obbligatoria e aperta a tutti per almeno otto anni, di fatto si dovrà attendere il 1962 perché la legge sulla scuola media unica tenti di porre rimedio a tante disparità. Come spesso accade, tuttavia, non basta una legge per cambiare una consuetudine e la scuola continuerà a ostacolare il diritto di molti studenti a un’istruzione di base.
Barbiana sarà così una scuola nuova, guidata dai valori cristiani di uguaglianza e solidariet. Una scuola come laboratorio di sperimentazioni che saranno (ri)scoperte solo decenni dopo dalla scuola statale.