La peer education è una scoperta recente della nostra scuola, una variante all’impostazione gerarchica e trasmissiva che caratterizza la relazione educativa tra docente e discenti. L’autorità del maestro non è oggetto di discussione nella Scuola di Barbiana. Tuttavia, nella seconda fase della scuola stessa, quando il numero di ragazzi è aumentato e le loro età hanno iniziato a differenziarsi, alle lezioni di don Lorenzo si affiancano le lezioni che i ragazzi più grandi fanno ai ragazzi più piccoli. Il “mutuo insegnamento”, già praticato nelle scuole popolari, rivive a Barbiana come occasione di crescita per gli stessi giovani maestri. I ragazzi più grandi, infatti, maturano grazie alla soddisfazione di essere docenti, ma al tempo stesso imparano a offrire un sacrificio generoso, sottraendo tempo prezioso allo studio privato e donandolo ai propri fratelli, compagni, amici.
Poi insegnando imparavo tante cose. Per esempio ho imparato che il problema degli altri è eguale al mio. Sortirne tutti insieme è la politica. Sortirne da soli è l’avarizia.
Dall’avarizia non ero mica vaccinato. Sotto gli esami avevo voglia di mandare al diavolo i piccoli e studiare per me. Ero un ragazzo come i vostri, ma lassù non lo potevo confessare né agli altri né a me stesso. Mi toccava esser generoso anche quando non ero.
A voi vi parrà poco. Ma coi vostri ragazzi fate meno. Non gli chiedete nulla. Li invitate soltanto a farsi strada.
- Fondazione don Lorenzo Milani, Barbiana: il silenzio diventa voce, Firenze, Emmeci Grafiche, 2013, p. 41
- Fondazione don Lorenzo Milani (a cura di Sandra Gesualdi e Lauro Seriacopi), Gianni e Pierino. La scuola di Lettera a una professoressa, Arcidosso (GR), Edizioni Effigi, 2019, p. 45
- Gesualdi, S., Giorgi, P. (a cura di), Barbiana e la sua scuola. Immagini dall’archivio della Fondazione Don Lorenzo Milani, Firenze, Aska edizioni, 2014, pp. 92-93
- Agostino Burberi: I più grandi insegnano ai più piccoli e tutti insieme riusciamo a far andare avanti la scuola
- Mileno Fabbiani: I ragazzi interessati e contenti nell’insegnare agli altri nonostante la giovane et
- Piero Cantini: Il maestro Michele
- Agostino Burberi: Intorno agli anni ‘60, in estate
- Mileno Fabbiani:
Prima del 1960
- Piero Cantini: Intorno al 1963
- Agostino Burberi: Agostino Ammannati
- Mileno Fabbiani:
Agostino Ammannati
- Agostino Burberi: Nel piazzale davanti alla chiesa
- Mileno Fabbiani:
Nello spiazzo davanti alla chiesa
- Agostino Burberi: Il primo sulla destra era un ragazzo ferrarese. Davanti c’è Guido Carotti, dietro la sorella di Agostino Burberi con a fianco Francuccio che sorride. Alle loro spalle c’è Aldeviano. Gli altri ragazzi non me li ricordo
- Mileno Fabbiani:
Riconosco Mauro Zagli, Guido Carotti, Michele Gesualdi, Franco Gesualdi
- Piero Cantini: Riconosco Francuccio Gesualdi (quello che si vede davanti), Michele Gesualdi (quello di spalle), Graziella Burberi e Guidino (quello con la maglietta a righe in primo piano). Quello dietro credo sia Lucianino Landini
- Agostino Burberi: Stanno leggendo “Il piccolo principe”, come si può vedere dalla copertina del libro
- Piero Cantini: Probabilmente Michele stava insegnando a leggere ai ragazzi più piccoli