Portare innanzi a ogni costo tutti i ragazzi
Le fotografie di Barbiana ricordano #1 | La scuola che perde Gianni non è degna d’esser chiamata scuola…
TEMA: NESSUNO ESCLUSO
Nella Scuola di Barbiana non c’è competizione: non ci sono voti, esami, interrogazioni. Non c’è neppure una rigida divisione in materie.
Il merito ha un significato molto diverso rispetto alle altre scuole. L’obiettivo non è quello di dimostrare di aver studiato, di primeggiare sugli altri, di compiacere il maestro. Al contrario, l’obiettivo delle lezioni è quello di imparare, capire, approfondire, comprendere. Tutti insieme, tutti allo stesso ritmo, che è quello dato dall’ultimo. Soprattutto negli ultimi anni, Barbiana ospitava decine di ragazzi bocciati, scartati dalla scuola statale, decine di Gianni che, se non fosse stato per quell’esperienza, avrebbero ulteriormente alimentato il fenomeno che oggi chiamiamo dispersione scolastica.
Le risorse documentarie
Da Lettera a una professoressa
A cottimo

Se ognuno di voi sapesse che ha da portare innanzi a ogni costo tutti i ragazzi e in tutte le materie, aguzzerebbe l’ingegno per farli funzionare.
Io vi pagherei a cottimo. Un tanto per ragazzo che impara tutte le materie. O meglio multa per ogni ragazzo che non ne impara una.
Allora l’occhio vi correrebbe sempre su Gianni. Cerchereste nel suo sguardo distratto l’intelligenza che Dio ci ha messa certo eguale agli altri. Lottereste per il bambino che ha più bisogno, trascurando il più fortunato, come si fa in tutte le famiglie. Vi svegliereste la notte col pensiero fisso su lui a cercare un modo nuovo di far scuola, tagliato su misura sua. Andreste a cercarlo a casa se non torna.
Non vi dareste pace, perché la scuola che perde Gianni non è degna d’essere chiamata scuola.

p. 82
Ascolta il commento sull’estratto della Lettera delle persone coinvolte nello sviluppo della narrazione
Agostino Burberi
Mileno Fabbiani
Piero Cantini
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Pubblicazioni in cui compare la fotografia
  • Fondazione don Lorenzo Milani, Barbiana: il silenzio diventa voce, Firenze, Emmeci Grafiche, 2013, p. 31
  • Fondazione don Lorenzo Milani (a cura di Sandra Gesualdi e Lauro Seriacopi), Gianni e Pierino. La scuola di Lettera a una professoressa, Arcidosso (GR), Edizioni Effigi, 2019, p. 32
Ascolta il commento sulla fotografia delle persone coinvolte nello sviluppo della narrazione
Agostino Burberi
Mileno Fabbiani
Piero Cantini
Analisi della fotografia
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I dati che presentiamo sono il risultato del confronto con i testimoni che hanno partecipato alla vita della Scuola di Barbiana.
  • Agostino Burberi: Non ha mollato fino alla fine
  • Mileno Fabbiani: La scuola con don Lorenzo e i ragazzi, che erano felici di stare a Barbiana
  • Piero Cantini: I ragazzi sorridono a don Lorenzo e gli danno fiducia
  • Agostino Burberi: Tra il 1964 e il 1966
  • Mileno Fabbiani: 1964 o 1965
  • Piero Cantini: Intorno al 1964
  • Agostino Burberi: Probabilmente Agostino Ammannati
  • Mileno Fabbiani: Agostino Ammannati
  • Piero Cantini: Agostino Ammannati
  • Agostino Burberi: Strada per Barbiana
  • Mileno Fabbiani: Sentiero che portava a Barbiana
  • Piero Cantini: Vicino alla canonica
  • Agostino Burberi: Ragazzi di Vicchio, mentre i due più a destra sono Marcellino Pantaleoni e suo fratello
  • Mileno Fabbiani: Mauro Turchi, Mauro Baglioni, Arnaldo Vigoli, il piccolo Marcellino e alcuni suoi familiari
  • Piero Cantini: I ragazzi della seconda generazione. Riconosco solo Mileno Fabbiani e Marcellino, il bambino che don Lorenzo tiene per mano
  • Agostino Burberi: Probabilmente i ragazzi di Vicchio hanno accompagnato qualcuno alla macchina e sono di ritorno
  • Mileno Fabbiani: I ragazzi stanno uscendo dalla scuola e si dirigono verso la strada
  • Piero Cantini: Probabilmente i ragazzi stavano tornando alla canonica dopo essere stati a Padulivo (Vicchio). Qui era stato allestito uno studio di fotografie
Consulta gli altri contenuti della narrazione
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