La Scuola di Barbiana è una scuola partigiana, che non ha paura di schierarsi e prendere posizione, assumendosi tutto il peso delle conseguenze. A partire dal suo fine ultimo, che è quello di dare ai figli di contadini analfabeti – gli stessi che la scuola statale respinge – la possibilità di esercitare una piena cittadinanza.
In questo senso è una scuola che incarna perfettamente il monito contro l’indifferenza enunciato con splendida forza da Antonio Gramsci mezzo secolo prima: “Sono partigiano, vivo, sento nelle coscienze della mia parte già pulsare l’attività della città futura che la mia parte sta costruendo. E in essa la catena sociale non pesa su pochi, in essa ogni cosa che succede non è dovuta al caso, alla fatalità, ma è intelligente opera dei cittadini. Non c’è in essa nessuno che stia alla finestra a guardare mentre i pochi si sacrificano, si svenano. Vivo, sono partigiano. Perciò odio chi non parteggia, odio gli indifferenti”.
Così è stato il nostro primo incontro con voi. Attraverso i ragazzi che non volete.
L’abbiamo visto anche noi che con loro la scuola diventa più difficile. Qualche volta viene la tentazione di levarseli di torno. Ma se si perde loro, la scuola non è più scuola. È un ospedale che cura i sani e respinge i malati. Diventa uno strumento di differenziazione sempre più irrimediabile.
E voi ve la sentite di fare questa parte nel mondo? Allora richiamateli, insistete, ricominciate tutto da capo all’infinito a costo di passar da pazzi.
Meglio passar da pazzi che essere strumento di razzismo.
- Gesualdi, S., Giorgi, P. (a cura di), Barbiana e la sua scuola. Immagini dall’archivio della Fondazione Don Lorenzo Milani, Firenze, Aska edizioni, 2014, pp. 28-29
- Milani, Lorenzo (a cura di Michele Gesualdi), La parola fa eguali: il segreto della Scuola di Barbiana, Firenze, Libreria editrice fiorentina, 2005, p. 181
- Agostino Burberi: Imparare con gioia
- Mileno Fabbiani: I ragazzi sorridevano e apprezzavano l’insegnamento di don Lorenzo
- Piero Cantini: Il sorriso di don Milani verso i suoi ragazzi
- Agostino Burberi: Probabilmente tra il 1958 e il 1960
- Mileno Fabbiani: Prima del 1960
- Piero Cantini: Intorno al 1964
- Agostino Burberi: Agostino Ammannati
- Mileno Fabbiani: Agostino Ammannati
- Agostino Burberi: Nella scuola
- Mileno Fabbiani: Nell’aula didattica
- Piero Cantini: Nell’aula
- Agostino Burberi: Riconosco Michele Gesualdi di profilo, Franco Gesualdi con la camicia a quadri e Silvano Salimbeni di fronte
- Mileno Fabbiani: Riconosco Silvano Salimbeni, Michele e Francuccio Gesualdi
- Piero Cantini: Riconosco Michele Gesualdi, Agostino Burberi, Silvano Salimbeni (quello che si vede di lato) e Francuccio Gesualdi (quello che indossa la camicetta a quadri)
- Agostino Burberi: Non so cosa stiamo facendo perché non riesco a vedere i quaderni
- Mileno Fabbiani: Stanno studiamo, ma non saprei dire su cosa sono impegnati